Come si fa a risparmiare sull’imposta di bollo che la tua banca applica alla carta di credito? Leggi questo articolo per scoprirlo!
Costi di una carta di credito
Esistono numerose tipologie di carte di credito e altrettante banche che offrono i prodotti più vari: scegliere bene quello che meglio si adatta alle tue esigenze è importante se vuoi risparmiare ogni anno decine di euro.
Per la maggior parte delle carte rilasciate da istituti di credito fisici è richiesto un canone, mentre le banche online di solito non impongono tale spesa.
Se scegli di ricevere l’estratto conto in forma cartacea ti verranno addebitati i costi di stampa e di spedizione, così come ulteriori spese potrebbero comportare servizi aggiuntivi quali gli avvisi per email o SMS delle operazioni avvenute.
A seconda della carta, della banca o del conto ci sono da considerare altre commissioni: per il pagamento del carburante; per il prelievo di contante dagli sportelli automatici; per i pagamenti in valuta estera.
Nel caso infine ti rubino la carta o sia tu a smarrirla, devi mettere in conto il costo di una nuova emissione della tessera.
L’imposta di bollo sulla carta di credito
Oltre alle spese standard già menzionate, potrai trovare nell’estratto conto della tua carta di credito anche il costo dell’imposta di bollo.
Tale balzello è di due euro al mese ma soltanto se nel periodo considerato hai usato la carta per spese superiori a 77,47 euro. L’imposizione fiscale sull’uso della carta di credito è regolata dal Decreto Legge n. 43 del 24.04.2013.
A decorrere dal 26 aprile 2013, data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, le misure dell’imposta di bollo che erano fissate in 1,81 e in 14,62 euro sono state rideterminate rispettivamente in 2,00 e in 16,00 euro. Questo è avvenuto per fronteggiare i maggiori oneri che derivavano nei territori dell’Abruzzo colpiti dal sisma del 2009 dagli interventi di ricostruzione privata. Sebbene l’imposta non sia elevata, devi considerare che se usi regolarmente la carta di credito finirai per pagare 24 euro all’anno, posto che il tuo istituto di credito o il tuo tipo conto prevedano questo tributo.
In quali casi si paga l’imposta di bollo sulla carta di credito
Se sei correntista ING, Fineco o Websella non paghi l’imposta di bollo perché è la banca a emettere la propria carta e a gestire direttamente questo servizio con le proprie risorse interne.
Lo stesso capita con altre banche: Widiba, Webank, CheBanca!, Hello bank! e altre ancora.
Se invece le carte di credito che la tua banca emette appartengono a un altro circuito, allora paghi l’imposta di bollo. Prova a controllare che cosa c’è scritto sulla tua carta di credito: se trovi il marchio di American Express o il logo di CartaSì, questo significa che non è stata la tua banca a rilasciare la carta ma che essa si è affidata a un circuito esterno. Paghi dunque l’imposta come sovrapprezzo per il servizio offerto.
Vi è poi il caso che la tua banca, nonostante non gestisca direttamente il servizio “carta di credito”, decida di sostenere comunque il costo della relativa imposta di bollo, almeno per alcune tipologie di conto.
Come si fa a non pagare l’imposta di bollo sulla carta di credito?
Le soluzioni per smettere di pagare l’imposta di bollo sulla carta di credito sono due. La prima consiste nel non utilizzare più questo metodo di pagamento o, in alternativa, nel fare attenzione a non oltrepassare la soglia dei 77,47 euro di spese mensili.
Al posto della carta di credito puoi utilizzare quella di debito, le prepagate, i bonifici online o, per le spese più importanti, il libretto degli assegni. Se invece apprezzi i vantaggi che il possesso di una carta di credito comporta ma ti infastidisce pagare l’imposta di bollo, prova a verificare se banche diverse dalla tua offrono tra i loro servizi la carta senza imposte. Ti puoi fare due conti e valutare se ti conviene cambiare istituto di credito.
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