Potete tutelare i vostri risparmi può in diversi modi, ma non dovete assolutamente commettere gli errori della quale parleremo in questo articolo.
Generalmente, anche se un po’ meno rispetto al passato, soprattutto in Italia la tendenza è di mantenerne una somma più o meno importante vincolata al proprio conto corrente oppure, ancora oggi, diversi sono i casi nei quali vengono custoditi in casa, “sotto il materasso”!
Soluzioni che prediligono il fattore della liquidità immediata a fronte, però, di una riduzione del loro potere d’acquisto a causa dell’inflazione, ancor di più se si custodiscono in casa.
Qualcosa, invece, si riesce a recuperare depositandoli in un conto corrente (bancario o postale), ma il tutto è funzione del tasso d’inflazione e del tasso d’interesse attivo praticato che generalmente si aggira intorno a qualche punto percentuale (mediamente intorno al 2-2,5%).
Come fare allora per tutelare i nostri risparmi dal livello d’inflazione?
Qual è la scelta più conveniente?
Ragionando su un periodo medio/medio-lungo non può esserci una risposta unica.
In una prima fase devono essere valutati almeno due fattori essenziali: la somma da investire e la propria propensione al rischio. Si perché più alto è il rischio maggiore sarà il tasso d’interesse.
Un possibile ventaglio di offerte vede:
- Investire in azioni e obbligazioni;
- Investire in BOT, BTP e CCT;
- Investire nei beni rifugio;
- Investire in immobili.
Nel seguito verrà riportata una breve scheda per ogni voce.
Azioni e obbligazioni
L’investimento di una quota di risparmi in obbligazioni e azioni è tipico di persone esperte del settore il cui campo d’azione è rispettivamente nel medio periodo – tipicamente a 5 anni per le obbligazioni – e nel medio/lungo periodo per le azioni le quali possono interessare un arco temporale di 10 anni e oltre!
La propensione al rischio per questi investimenti è tipicamente medio-alta – si pensi ad esempio alle azioni bancarie e alle note vicende di cronaca che hanno interessato le banche popolari – e con essa, in proporzione, saranno più alti gli interessi.
Se non si ha alcuna dimestichezza con questi sistemi d’investimento allora gioco forza ci si dovrà affidare a un consulente di fiducia oppure alla propria banca – dopo averne verificato la solidità! – al fine di poter scegliere un piano più adatto tra quelli proposti in funzione della somma da investire.
Investire in titoli di Stato
All’estremo opposto in termini di propensione al rischio ci sono i titoli di Stato (BOT, BTP e CCT).
È una forma d’investimento per certi versi prediletta dai risparmiatori Italiani poiché associa a un basso livello tassazione – al momento di scrivere queste brevi guide il prelievo fiscale per il sottoscrittore è al 12,50% – anche un ridotto livello di rischio e la sicurezza sul capitale.
Di contro, essendo basso il rischio di investimento, non si possono pretendere tassi di interesse elevati anche se generalmente il valore è al di sopra del tasso di inflazione (la qual cosa è sempre da verificare in funzione del periodo!).
Investire in beni rifugio
Per bene rifugio si intende un bene materiale capace di conservare il proprio valore intrinseco nel tempo indipendentemente dagli andamenti finanziari.
Investire in beni rifugio non ha carattere speculativo bensì di protezione dei propri risparmi in caso di crisi dei mercati, aumento dei prezzi ecc.
Il capitale da investire nei beni rifugio potrebbe essere anche di valore piuttosto importante a patto che non vengano investiti tutti i propri risparmi poiché l’obiettivo principale deve essere tutelarne una certa parte in caso di congiunture sfavorevoli.
L’elenco dei ben rifugio è piuttosto lungo, rientrano tra gli altri i metalli preziosi (oro e platino in primis), le pietre preziose (diamanti e smeraldi ad esempio), i francobolli, le opere d’arte (e.g. quadri d’autore), orologi, monete da collezione, polizze vita, auto e mobili d’epoca, vini pregiati e molto altro ancora!
La tendenza comunque rimane nel preferire qualcosa che non presenti notevoli fluttuazioni nel tempo e tra questi al primo posto si ha sicuramente l’oro; infatti siccome la domanda è sempre superiore all’offerta allora ecco che praticamente il prezzo dell’oro non subirà mai un tracollo.
Anche l’investimento in diamanti è da tenere in considerazione, occorre però ricordare che in questi casi l’investimento potrebbe essere piuttosto importante e inoltre chi ne detiene in grande numero può fare oscillare in maniera importante il prezzo di mercato.
Gli investimenti immobiliari
Sebbene inserita come voce a parte, anche l’immobile rientra nella definizione di bene rifugio e probabilmente, giusto per non dire sicuramente, è il bene rifugio per eccellenza in Italia.
Ma se si vuole avere un guadagno da un immobile va da se che occorrerà darsi dapprima una dinamica da seguire; affittarlo o rivenderlo?
Nel primo caso si possono avere interessanti guadagni ma in caso di inquilini morosi alla fine saranno più le grane che i benefici.
Se l’obiettivo è rivenderlo allora sarà necessario acquistare l’immobile tenendo conto di diversi fattori al fine di poter avere un’entrata superiore alle uscite necessarie per il suo acquisto e la sua gestione (e.g. tasse sulla casa).
Ad esempio la zona dov’è situato l’immobile nel tempo gli farà acquisire valore o glielo farà perdere?
Prevedere, inoltre, l’acquisto quando il mercato immobiliare è al ribasso e negli anni successivi si ipotizza un rialzo. Attenzione, si ipotizza ma non è detto che ciò accada! In tal senso un investimento immobiliare presenta pertanto un suo fattore di rischio.
In conclusione
Tenere immobilizzati i propri risparmi senza investimento alcuno non ha molto senso.
Il vero motivo della immobilizzazione su conto corrente o contanti in casa è la possibilità di disporre di un’immediata liquidità, ma questo può essere un discorso valido per (relative) piccole somme e per un arco di tempo sul breve periodo poiché sul medio/lungo periodo, causa inflazione, nel tempo perderebbero il loro potere d’acquisto.
Con questo non si sta dicendo che un eventuale investimento potrà essere fatto a cuor leggero tanto andrà sempre bene, è esattamente il contrario!
Dovrà essere attuata una scelta ben ponderata definendo dapprima una somma minima/massima da investire (e che non siano tutti i risparmi!) quindi, in funzione della somma che si vuole investire, decidere per il tipo d’investimento.