Potrebbe essere in arrivo, con l’approvazione della prossima legge di Bilancio, una tassa sul Prelievo di contanti al bancomat e ATM.
è questa la proposta in arrivo dal centro studi di Confindustria che ha attirato critiche da parte delle associazioni di settore, in primis Confesercenti e ConfCommercio.
Si tratta, è bene precisarlo, di una proposta che risponde a due obiettivi: combattere l’evasione fiscale e incentivare i pagamenti elettronici.
Del resto ancora oggi in Italia il contante è largamente diffuso per i pagamenti (risultando tra i fanalini di coda a livello Europeo per l’utilizzo di carte di pagamento).
La proposta si articola, nello specifico, in due modi differenti. Vediamo cosa prevede.
Una commissione del 2% sul prelievi di contante superiori a 1500 Euro mensili
La proposta prevede una tassa sul Prelievo di contanti pari al 2% per coloro che superano la soglia di 1500 Euro mensili.
Gli italiani interessati sarebbero il 25% della popolazione, secondo le prime stime. Un numero considerevole di persone che preferiscono ancora oggi il contante all’utilizzo delle carte di pagamento.
Così come è importante il numero di persone interessate lo è anche il gettito previsto per le casse dello stato italiano. Si parla di 3,4 miliardi di euro.
Uno sconto di imposta per chi utilizza la moneta elettronica
Per favorire l’utilizzo della moneta elettronica, e contestualmente far emergere le sacche di transazioni a nero, la proposta prevede uno sconto sul credito di imposta pari al 2% per coloro che usano la moneta elettronica. Con questo termine si intendono sia le carte di pagamento che i bonifici bancari.
Secondo le stime questo credito potrà essere compensato dagli introiti derivanti, nel successivo triennio, dall’emersione di transazioni sommerse (non tracciate). In questo modo la misura nel suo complesso potrà avere un saldo positivo sulle casse dello stato per una cifra stimata in oltre 2 miliardi di Euro.
Le critiche di ConfCommercio, Confesercenti e le abitudini degli italiani
Secondo ConfCommercio e Confesercenti una misura “punitiva”, ossia l’applicazione di una tassa sui contanti, non può servire per cambiare in modo radicale le abitudini degli italiani.
Il problema, secondo il nostro parere, è decisamente più ampio. Si tratta di cambiare le abitudini e vincere una barriera di diffidenza che, in realtà, è sempre presente.
Siamo arrivati tardi al commercio elettronico in Italia (se pur i numeri sono in costante e decisa crescita) così come siamo indietro nell’uso delle carte di pagamento.
Oggi, in realtà, sul mercato sono davvero tante le soluzioni a zero canone e costi di gestione (sia per pagamenti che per prelievi).
Un esempio se ne può trovare nella tabella di seguito.
Le migliori Carte sul mercato | Vantaggi |
---|---|
![]()
|
- Completamente Gratuita |
![]()
|
- Completamente Gratuita |
![]()
|
- Completamente Gratuita |
Vincere le abitudini, però, non è mai semplice anche se gli strumenti migliori (ossia le moderne carte conto) si possono avere con richiesta online ed in meno di dieci minuti.