Motivi di rifiuto della cessione del quinto dello stipendio: ecco i principali

Tra i prestiti più diffusi in Italia troviamo sicuramente quello della cessione del quinto dello stipendio. Sono molti gli italiani che lo richiedono, ma non tutti sanno che alcune volte c’è la possibilità che questo prestito venga rifiutato dalla banca. Vediamo i principali motivi. 

Cessione del quinto: poche garanzie richiesta, ma rifiuto possibile

Per prima cosa c’è da dire che questo tipo di prestito sia più facile da ottenere rispetto ad altri; visto e considerato che ci sono delle garanzie richieste sicuramente inferiori rispetto ad altri tipi di prestiti. Basti pensare al fatto che questo finanziamento è molto diffuso tra i lavoratori dipendenti e pensionati e che la rata mensile viene trattenuta direttamente dalla busta paga o dal cedolino pensione e rigirata poi all’istituto di credito. Tra le uniche garanzie fondamentali troviamo un contratto di lavoro a tempo indeterminato, con TFR accumulato di un certo tipo; oppure la pensione.

Ci sono casi, come accennato, in cui però può essere rifiutato e sarebbe utile capire quando può succedere.

Cessione del quinto: possibili motivi di rifiuto per un dipendente

Partiamo, prima di tutto, nel caso in cui a richiedere il finanziamento attraverso la cessione del quinto sia un lavoratore dipendente. In tal caso possono essere diversi i motivi di rifiuto. Per prima cosa la mancata copertura assicurativa. La legge, infatti, prevede che la cessione del quinto deve avere la garanzia dell’assicurazione sulla vita e contro i rischi di impiego. La copertura assicurativa attualmente obbligatoria per i lavoratori dipendenti è quella sul rischio di premorienza e la perdita del posto di lavoro.

Uno scarso TFR, come vedremo più dettagliatamente di seguito, può essere sicuramente motivo di rifiuto del finanziamento. Per quanto riguarda i dipendenti di aziende private, infatti, il cosiddetto trattamento di fine rapporto dev’essere considerato quale un fattore determinante affinché tutta la pratica vada in porto. Solitamente, per ottenere un TFR accantonato utile ad ottenere il finanziamento tramite la cessione del quinto, si parla di un’assunzione minima di sei mesi. Sicuramente maggiore sarà il TFR accantonato e maggiore sarà la possibilità che la richiesta venga poi accettata: ovviamente, maggiore sarà il TFR e maggiore sarà anche la somma da poter richiedere e ottenere.

Di conseguenza, anche un’assunzione troppo recente può essere determinante ai fini del rifiuto del finanziamento ottenuto grazie alla cessione del quinto. Se per i dipendenti statali si parla di almeno tre mesi, per quelli privati, come visto, si parla invece di sei mesi. Anche nel caso in cui la società per cui si lavori sia stata costituita da meno di tre anni, allora difficilmente si potrà ottenere il finanziamento.

Altri possibili motivi di rifiuto sono sicuramente i problemi di salute: purtroppo, malattie, infortuni, i quali hanno determinato una chiusura anticipata del rapporto lavorativo (un prepensionamento, nella fattispecie), possono far sì che il finanziamento venga rifiutato. Uno stipendio troppo basso può anche far sì che non si possano creare i presupposti per l’accettazione della pratica, visto e considerato che si potrebbe scendere sotto la soglia minima di sopravvivenza.

Tra i motivi più banali legati al rifiuto troviamo sicuramente la residenza e/o il reddito non italiani.

Cessione del quinto: motivi rifiuto per un pensionato

Ma se, invece, si tratta di un pensionato che richiede il finanziamento attraverso la cessione del quinto, quali possono essere i motivi di rifiuto? Sicuramente sono di meno rispetto a quelli relativi ad un lavoratore dipendente.

Si valuta, in tal caso, lo stato di salute e l’età troppo avanzata: questi sono essenzialmente i fattori principali che potrebbero determinare la buona riuscita della pratica. Anche il tipo di pensione percepita può essere determinante, così come la residenza italiana. Per quanto riguarda il reddito minimo di sopravvivenza, le regole sono le stesse anche per i pensionati.

Cessione del Quinto e carte di credito

Ma ci potrebbero essere dei problemi anche nel caso in cui utilizziamo alcune tipologie di carte di credito ai fini dell’ottenimento della cessione del quinto. Ciò che forse non tutti sanno è che si può ottenere la possibilità di liquidare il finanziamento su una carta di credito, ma la condizione è che questa sia dotata di IBAN, altrimenti si potrebbe andare incontro ad un rifiuto.

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