La carte prepagate anonime sono un prodotto finanziario in via di estinzione, per via delle leggi sempre più ferrate che tentano di arrestare il riciclaggio e l’evasione fiscale.
Oggi esistono una carta prepagata anonima non lo è al 100%. Il motivo è semplice: le modalità di richiesta e rilascio comportano in ogni caso la presentazione (se pur parziale) delle proprie generalità.
A questo si aggiungono svantaggi in termini di credito disponibile e limiti della normativa.
Insomma scegliere una carta di questo tipo non è semplice visto che il mercato non ne presenta una grande offerta. Oggi ci soffermiamo, con questa guida approfondita, su questo tema. Vediamo insieme cosa dice la normativa, come si richiedono e quale può essere una valida soluzione da scegliere.
Carte prepagate anonime: come richiederle
Le carte prepagate anonime si possono richiedere in determinate banche o tabaccherie e sono solitamente prepagate di tipo usa e getta. Questo significa che una volta esaurito il credito di cui dispongono non possono essere ulteriormente ricaricate.
Sebbene possano essere utilizzate ovunque, sia online che nei negozi fisici, hanno un grande svantaggio oltre alla già citata impossibilità di ricarica. Stiamo parlando del credito ridotto di cui possono essere dotate. Una caratteristica che, purtroppo, ne limita fortemente l’utilizzo per i pagamenti.
La richiesta di questo tipo di carte può essere fatta anche da un soggetto diverso dal futuro titolare. Per tale motivo sono spesso utilizzate come regalo. Nel box di seguito è possibile trovare un valido esempio di prepagata anonima usa e getta emessa da Intesa San Paolo.
| Carta Prepagata | Vantaggi |
|---|---|
Carta Flash Usa e Getta Intesa San Paolo
|
- Si ottiene senza codice fiscale  |
Le nuove norme antiriciclaggio
Il 19 giugno del 2018 è entrata in vigore la direttiva europea antiriciclaggio. Questa introduce delle norme finalizzate a prevenire il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Tra queste norme sono state regolamentate anche le carte prepagate senza documenti.
Le carte prepagate sono a conti fatti borsellini elettronici e non conti correnti. Nella dichiarazione dei redditi, tuttavia, se queste sono dotate di IBAN vengono considerate come patrimonio da rendicontare.
Nello specifico la normativa ha stabilito che le condizioni di vendita delle carte prepagate anonime siano le seguenti:
- la carta non può essere ricaricabile;
- la carta può essere utilizzata per pagamenti nazionali;
- la carta può essere utilizzata solo per acquistare beni o servizi.
Le carte prepagate anonime, così come sono configurate dalla suddetta legge, non sono propriamente anonime dato che prima dell’emissione deve essere effettuato un controllo sul richiedente. Inoltre i limiti fanno sì che queste siano utilizzabili per pochissime operazioni e per le quali, spesso è volentieri, è richiesto comunque di segnalare un indirizzo di spedizione
I limiti di credito disponibile
Lo abbiamo anticipato poco sopra, esiste per le prepagate anonime un limite al credito di cui possono disporre. Tale limite è definito dalla normativa Europea del 2018.
Questa soglia si attesta a 150? mentre prima della direttiva era pari a 250?. Per ridurre il riciclaggio di piccole quantità di denaro il Parlamento UE ha deciso di introdurre nuove norme per la concessione delle carte prepagate anonime.
Regole ai quali gli Stati membri, Italia compresa, dovranno adeguarsi entro 18 mesi dall’entrata in vigore della direttiva.
Carta prepagata anonima: i vantaggi
Le carte prepagate anonime sono richieste da chi desidera tutelare la propria privacy.
Gli enti di accertamento, però, non le vedono di buon occhio dal momento che potrebbero agevolare le truffe. In Italia esistono solo carte prepagate anonime usa e getta oppure legate ad un altro strumento di pagamento che individua l’identità dell’intestatario. Di solito questo tipo di carta è conosciuta come carta prepagata al portatore.
Sulle carte prepagate anonime di questo tipo non è riportato alcun dato sensibile riguardante la privacy del possessore e si acquistano presso ricevitorie Sisal o supermercati. A
lcune carte sono vendute associate ad un’altra carta nominativa e queste, in virtù del fatto che sono anonime a metà, aggirano la legge per quanto riguarda il limite di spesa e di ricarica.
Ci sono poi le carte prepagate anonime estere che non sono tracciabili con IBAN ma che presentano il limite di non poter essere utilizzate in qualsiasi esercizio commerciale.
